domenica 18 giugno 2017

M come Ministero dell'Istruzione: viaggiando da Amari alla Fedeli passando per il tunnel di neutrini






Michele Amari 
Tempo fa mi sono imbattuta in una conferenza sulla figura di Michele Amari.
Michele Amari è stato un notissimo orientalista, il primo forse che si interessò della storia Siciliana legata all'Islam. Con mia grande consolazione, iniziò lo studio dell'Arabo ex- novo a 37 anni, fatto che mi incoraggia molto sopratutto considerando quello che per gli addetti ai lavori ha rappresentato e continua a rappresentare.
Forse non tutti sanno che Michele Amari è stato anche Ministro della Pubblica Istruzione  nel 1860. Quando apprendo queste notizie, mi si aprono non solo porte, ma anche finestre ed oblò e mi sono ritrovata in un caleidoscopio di pensieri, paragoni, riflessione su evoluzioni ed involuzioni del nostro sistema scolastico nella linea del tempo in questi ultimi due secoli circa.
Il miei voli pindarici seguono pedissequamente il mio vissuto e il mio vivere attuale nella grande bolgia del mondo scolastico.
Così, per curiosità,  di  mi sono andata a ricercare la lista dei Ministri della Pubblica Istruzione in cerca di aneddoti e figure peculiari. Sarebbe stato meglio se non lo avessi fatto. Per certe cose è meglio rimanere nell'ignoranza in quanto la conoscenza porta il dolore della contraddizione  e della follia del sistema odierno.
Nel pensare a profili di alta cultura, di spessore patriottico, morale di alcuni nostri antichi  ministri dell'istruzione e poi vedere ciò che abbiamo avuto negli ultimi anni, sorge spontaneo un sentimento di sconforto più totale suggellato dall'amletico (ma non troppo) interrogativo "Come siamo caduti così in basso? "
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Quando penso a Ministri come Michele Amari, Guido Baccelli, Francesco de Santis, Benedetto Croce e a ministri(e) come Maria Stella Gelmini e Valeria Fedeli mi viene uno sconforto difficilmente esprimibile.
Ricordiamo per esempio la figura di Francesco de Santis, Quanti della generazione passata non hanno in casa  o non si sono imbattuti nella sua Storia della Letteratura Italiana? Ricordiamo il suo impegno politico, la sua partecipazione ai moti del 1848.

Baccelli inaugura il Congresso
di Medicina a Torino 1898 
Ricordiamo la figura di Guido Baccelli, forse meno conosciuta. Guido Baccelli era illustre medico che si spese per scuola e sanità, (i suoi studi e il suo impegno per la cura dei malati di malaria sono stati innovativi per l'epoca). Guido Baccelli non solo fu un medico geniale e illuminato
 ma fu anche un ministro dell'istruzione attento alla realtà della scuola e della società. Fu ministro dell'istruzione per ben sette volte.
Nel 1895 predispose nuovi programmi aggiungendo suggerimenti molto dettagliati per ogni singola materia di studio, dando importanza all'insegnamento della storia. Una figura che mi affascina, anche perché, avendo lavorato sia nella sanità sia nella scuola, ho assistito a quello che è un parallelo declino inesorabile, forse proprio causato dall'assenza di personalità veramente competenti, illuminate e geniali, come Baccelli.
Durante la sua carriera politica, appassionato della cultura classica, favorì lavori di ristrutturazione del Pantheon (a quell'epoca la Direzione generale  delle antichità e delle belle arti dipendeva dal Ministero dell' istruzione). Promosse a Roma la realizzazione del Policlinico Umberto I e della Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea e si dedicò a dare impulso agli scavi archeologici di Pompei e delle Terme di Caracalla.
Benedetto Croce 
Ricordiamo tra  le figure più conosciute quella di Benedetto Croce, su cui, data la sua notorietà, mi soffermo poco. Storico, filosofo, politico, critico letterario è ricordato perlopiù per il suo impegno antifascista. (ricordiamo il suo Manifesto degli intellettuali antifascisti).
Basilica di Santa Croce a Firenze. Lapide a Giovanni Gentile 
Ricordiamo anche  Giovanni Gentile, che insieme a Benedetto Croce fu uno dei maggiori esponenti del neoidealismo. Diciamo che, a differenza di altri Ministri dell'Istruzione, Gentile può vantare un'ampia esperienza di insegnamento e di gestione: professore ordinario di Storia della filosofia all'Università di Palermo (1910), professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Pisa (1914), professore ordinario di Storia della filosofia all'Università di Roma (1917), professore ordinario di Filosofia teoretica alla Università di Roma (1926), commissario della scuola Normale superiore di Pisa (1928-1932), direttore della Scuola Normale superiore di Pisa (1932-1943) e vicepresidente dell'Università Bocconi di Milano (1934-1944). Promotore nel 1923 della riforma scolastica che porta il suo nome, viene anche ricordato come come ideatore e curatore dell'Enciclopedia Italiana ed educatore.
Ricordiamo, infine, come uomini di grande spicco intellettuale e culturale, anche Tullio de Mauro, recentemente scomparso, grande linguista a cui è stata dedicata recentemente una sala della Biblioteca Nazionale e Ministro dell'Istruzione nel 2000.

Terminiamo questa breve carrellata citando il primo ministro donna, facendo cronologicamente un piccolo passo indietro.
Il nostro primo Ministro dell'istruzione donna è stata Franca Falcucci. Molto poco amata per vari motivi  per me è stata comunque un punto di svolta nella scuola in quanto ha iniziato nel 1975 ad aprire una breccia per i ragazzi diversamente abili con il documento che porta il suo nome.
Un inizio, un varco, una presa di consapevolezza dell'esistenza dei disabili nella società.
Secondo quanto scritto all'interno del Documento, la scuola "proprio perché deve rapportare l'azione educativa alle potenzialità di ogni allievo, appare la struttura più appropriata per far superare le condizioni di emarginazione in cui altrimenti sarebbero condannati i bambini handicappati".

Insomma, una vera e propria intuizione, prima tappa di una nuova consapevolezza della disabilità e della necessità di lavorare sull'integrazione. Tappa di un cammino che porterà alla legge 104 negli anni successivi.

"Il superamento di qualsiasi forma di emarginazione degli handicappati passa attraverso un nuovo modo di concepire la scuola e di attuare la scuola, così da poter veramente accogliere ogni bambino e ogni adolescente per favorire il suo sviluppo personale, precisando per altro che la frequenza di scuole comuni da parte dei bambini handicappati non implica il raggiungimento di mete minime comuni" (cit.) 
Rita Levi Montalcini insieme a Franca Falcucci festeggia al CNR
il premio Nobel per la medicina.

Se consideriamo  le  riforme sul sostegno che stanno aleggiando e sopratutto da chi vengono promosse c'è veramente da rabbrividire, in quanto tradiscono tutto lo spirito originale di integrazione e promozione delle singole potenzialità, tendendo ad eliminare del tutto l'azione educativa per sostituirla con quella meramente assistenziale.  Stavamo più avanti 40 anni orsono.
Se penso che tale riforma è stata caldeggiata dal sottosegretario Davide Faraone, unico sottosegretario a non pubblicare né curriculum né dati patrimoniali, indagato per peculato e coinvolto in "movimenti atipici", mi viene una stretta al cuore. Ma volendo trovare ad ogni costo una scintilla di luce in ogni essere umano, gli si può dare il merito di poter vantare una Laurea "in itinere" al suo mandato. Il fatto che sia arrivata in un momento strategico (Marzo 2016) e dopo 16 anni dall'immatricolazione sono dettagli. Ipotizzo malignamente che Renzi pensasse a lui come Ministro dell'Istruzione e volesse un ministro laureato. Ma evidentemente non è così visto che abbiamo un ministro non laureato e con un diploma triennale.
Quando penso al ruolo del docente e a quello che è la scuola dalla signora Moratti in poi, devo ricordarmi continuamente del motivo per cui ho scelto questo lavoro e andare avanti senza farmi troppe domande.
La scuola è diventata un'entità non ben definita, una sorta di ectoplasma, un'ameba che fatica a prendere forma cercando di andare avanti trascinandosi faticosamente per la fatica di non avere arti definiti, In questo ambiente privo di scheletro e di forma, il docente non può fare altro che cercare di seguirne i cambiamenti repentini di forma senza collassare. Ma a volte non è possibile, ed intrappolato in questa prigione viscosa, non può fare altro che, alla maniera di Aldo, Giovanni e Giacomo, chiedere aiuto come meglio si crede, nella speranza che qualcuno si accorga di questo stillicidio.
Docente immerso nell'ambiente ectoplasmatico scolastico che chiede aiuto
fonte Nonciclopedia




La scuola alterna componenti in percentuali assai variabili. Una percentuale (sempre più in ribasso), di istruzione, un pizzico ma non troppo di "educazione e formazione" e una maggioranza di assistenzialismo e baby-sitteraggio.
Per quanto riguarda le famiglie che devono interagire nel dialogo educativo, si tocca  con mano una dualità sconcertante, una dicotomia traumatizzante. Si delineano due comportamenti diametralmente opposti: o  le famiglie latitano completamente, delegando ogni cosa alla scuola (come in alcuni casi anche la fornitura di quaderni, materiali e libri da parte del buon cuore dei docenti), o hanno un atteggiamento pervasivo-invasivo che si manifesta in atteggiamenti di stalking fino a dare direttive ai docenti. E chi lavora nel campo sa che non esagero.





Insomma, una sorta di arena all'ultimo sangue in cui la vita del gladiatore - docente che lotta contro le belve feroci del sistema, della burocrazia e delle continue contraddizioni, è legata al pollice verso del pubblico dei genitori e del ministro di turno che alzandosi la mattina, decide riforme e cambiamenti senza consultarsi con i diretti interessati: i docenti.
Una scuola che va verso il modello Carrefour 24 h, sempre aperta e assoggettata al desiderio di turno. Non importa quello di cui ha veramente bisogno l'alunno, bisogna dargli quello che vuole lui e quello che vogliono le famiglie: la promozione.  E deve essere uno sportello sempre aperto, ad ogni esigenza, perché le famiglie lo richiedono, come ha candidamente espresso il nostro ministro dell'istruzione.
In futuro temo fortemente che  i docenti saranno sempre meno  intermediari del sapere e della crescita umana, ma semplici cassieri che digitano tristemente sul registro elettronico a mo di registratore di cassa lo scontrino di una sterile promozione.
Questo è quello che succede quando si hanno ministri lontani anni luce dalla dimensione della cultura, dell'onestà intellettuale, dall'amore per lo studio, per il popolo, per la sapienza.
Forse è chiedere troppo. Ma mi chiedo, se il nostro paese ha avuto come ministro della pubblica istruzione menti illuminate come Amari, da Santis, Croce, Baccelli, Gentile, perché non sperare ancora?
La risposta mi si affaccia nitida nella mia testolina  e me la dà la mia solita vocina impertinente e irriverente dal tono pseudo-evangelico:
" E' più facile di questi tempi costruire un tunnel che collega il Gran Sasso al Cern di Ginevra che avere un ministro della pubblica istruzione degno di questo nome" .

Hayat Francesca Palumbo


Note: 
Notizie biografiche ed immagini tratte da wikipedia
Su Tullio de Mauro il sito ufficiale è denso di notizie e fotografie
http://www.tulliodemauro.com

Per quanto riguarda le notizie sul Ministro Falcucci : 
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2014/9/6/SCUOLA-Franca-Falcucci-breve-storia-di-un-ministro-che-non-passa-/2/525213/

http://www.sudpress.it/davide-faraone-ed-i-soldi-dellircac-alla-cooperativa-della-moglie/

Sulla sfida educativa interessanti punti di riflessione si possono trovare qui 
https://www.lasfidaeducativa.it/genitori-contro-docenti-una-guerra-che-non-fa-bene-ai-ragazzi/