lunedì 10 aprile 2017

D come donna, D come desolata. Quando la maternità si impregna di Dolore





"Dove trovar conforto al mio dolore? Il mio cuore mi sanguina in petto" Ger 
8, 18. (1) 

A volte la maternità si impregna di dolore. Il dolore di una madre è un mistero infinito. Il dolore di una madre è uno schianto inenarrabile. Il dolore di una madre è pienamente incarnato nelle parole di Geremia: un cuore che soffre che fatica a battere per il suo sanguinamento.
Il dolore materno per la perdita di un figlio apre un varco verso abissi insondabili. Così Papa Francesco nella sua prima udienza del 2017, descrive il dolore di tutte le madri del mondo considerando la figura biblica di Rachele.

"Davanti alla tragedia della perdita dei figli, una madre non può accettare parole o gesti di consolazione, che sono sempre inadeguati, mai capaci di lenire il dolore di una ferita che non può e non vuole essere rimarginata. Un dolore proporzionale all’amore.
Ogni madre sa tutto questo; e sono tante, anche oggi, le madri che piangono, che non si rassegnano alla perdita di un figlio, inconsolabili davanti a una morte impossibile da accettare. Rachele racchiude in sé il dolore di tutte le madri del mondo, di ogni tempo, e le lacrime di ogni essere umano che piange perdite irreparabili." (2) (3) 

Perché questo dolore è così forte, inconsolabile ed insanabile? Per capirlo, dobbiamo profondamente meditare e riscoprire la natura più intima del legame tra madre e figlio, legame che in questi tempi viene sempre più denaturato, mercificato banalizzato.
La realtà invece è che si tratta di un legame più che viscerale, che tocca sfere che vanno ben oltre la mera dimensione umana, toccando le vette dello Spirito.
 Un legame nel quale il figlio concepito imprime alla madre il carisma della compassione allo stato puro. La compassione estrema nel suo più stretto significato: patire con.
Maria  Desolata e addolorata racchiude tutto ciò che è questo aspetto della maternità umana. La compassione incondizionata con suo figlio Gesù. 

 Nel  film  "The Passion" di Gibson, c'è una scena che mi commuove profondamente, forse più di quella della crocefissione: la scena di Maria, che nella desolazione segue con il cuore i patimenti di Gesù. Possiamo contemplare così il cuore sanguinante di una madre che si prostra per terra in ricerca del dolore di suo figlio per poter soffrire con lui, in un' armonia di cuori che solo una maternità piena e consapevole può donare. 

Il mondo si dimentica queste mamme che soffrono, lasciandole sole e desolate sotto la loro croce, nel silenzio e nell'abbandono di una società che non sembra essere  più in grado né di accettare né di affrontare  il dolore. Il mondo dimentica queste madri scomode perché  ricordano all'umanità i propri crimini.
Il mio cuore va a loro. Il mio sguardo, misto a sofferenza e ammirazione per la dignità che le contraddistingue è rivolto a loro nelle varie realtà della terra.

(4) 

Madri  con figli disabili o malati terminali che devono continuamente lottare contro una logica perfezionista e consumistica per salvaguardare il diritto alla vita e alla dignità dei loro figli.
 Come la mamma del piccolo Charlie, che si vedrà morire il proprio piccolo non per l'esito della malattia ma per la decisione di un giudice. (5)



Quante madri hanno subito in ambiente medico pressioni per abortire dopo l'esito di un' analisi.
Ho conosciuto alcune di queste madri, che invece di essere state sostenute nella loro scelta sono state vessate e giudicate incoscienti.
Coerenti con la propria natura vitale, non solo hanno portato avanti gravidanze difficili ma spesso il loro bimbo si è rivelato sanissimo, a dispetto di certe superficialità mediche tipiche di un sistema sanitario che scarta sempre più chi non rientra in determinati criteri. Con buona pace di Ippocrate. 
Ci sono madri che contro ogni logica umana decidono di seguire fin dal concepimento il loro piccolo Gesù crocefisso nel grembo o mettono a repentaglio la propria vita.
 Madri ordinarie, come quelle che si rivolgono alla Quercia Millenaria, (6) e madri più conosciute, come Chiara Corbella o Gianna Beretta Molla. Queste donne insegnano bene che basta essere madre per un attimo per esserlo tutta la vita. Basta un bagliore di vita nell'oscurità di un grembo per innescare nel corpo nell'anima e nella psiche della donna un processo inarrestabile di energie sconosciute finora sopite.
Lo insegna il dolore delle donne che pur volendolo non sono riuscite a portare avanti una gravidanza nell'intima consapevolezza che, sebbene per un soffio, sono madri.




Ci sono madri nel mondo che vedono con i loro occhi sterminare i loro bimbi in guerre assurde dettate da interessi di pochi padroni. 
(7) 
Madri  siriane vivono l'impotenza di assicurare una vita degna di questo nome, asserragliate in cittadelle come Aleppo senza acqua, luce o gas.








(8)(9) 



Madri  rwandesi, che sono state picchiate, seviziate, bastonate costrette a vedere guerriglieri fare a pezzi i loro figli, o prese a botte per farle abortire.




Madri di guerre dimenticate, ignorate, di cui non si viene a conoscenza per non turbare il torpore di un occidente che non vuole essere turbato e disturbato dalle sofferenze fuori porta.

(10) 
Madri nella storia, private dei loro figli come le madri di Plaza de Mayo, che vivono il vuoto dei "desaparecidos", inghiottiti in un un vortice nero, in una tragedia della dittatura alla fine degli anni '70 che solo nel 2011 ha avuto parziale giustizia con la condanna del dittatore Videla per rapimento.




Le storie di dolore materno sono innumerevoli, rivestono l'umanità tra il tempo e lo spazio. Un dolore spesso lasciato solo, desolato, perché è difficile sostenere una madre che soffre. Solo un'altra madre che ha conosciuto il dolore può supportare una madre che soffre.
In quest'universo così intimo di sofferenza e dolore, sono rari gli uomini che riescono a penetrare questo mistero e dimorare rispettosi davanti a questa straziante oscurità.
 D'altronde, Maria sul monte Calvario era accompagnata da donne. Di tutti i discepoli, solo Giovanni è rimasto sotto la croce. In questa giornata di venerdì santo, ricordiamoci di loro, delle madri che soffrono. Contempliamo le loro lacrime. Perché il dolore di una madre è il dolore del mondo intero.


Maria Rosanna Cafolla.
"Dove trovar conforto al mio dolore".
Dipinto su seta. 

A te o Madre, che piangi la morte di tuo figlio 
nell'impotenza di ridargli nuovamente la vita
nella rassegnazione dello schianto del tuo cuore, 

A te o Madre che ti abbandoni in questo flutto di dolore
e prostrata al suolo veneri il sangue del figlio tuo
sangue della tua stessa sorgente. 

 A te o Madre che seguendo fedelmente tuo figlio nei meandri degli abissi della notte, lo accompagni verso epiloghi misteriosi e sei talmente immensa e immersa nell'amore che in quest'oceano di tormento, riesci a lasciare spazio ad una flebile speranza.  

Hayat Francesca Palumbo 






















(1) Maria Rosaria Cafolla. Dipinto su tela ispirato a Geremia 8: 18-21 .
 Dove trovar conforto al mio dolore? Il mio cuore mi si sanguina in petto . Ecco il grido d'angoscia della figlia del mio popolo da terra lontana ." Il Signore non è più in Sion? Il suo re non è più in mezzo a lei? "
"Perchè hanno provocato la mia ira con le loro immagini scolpite e con vanità straniere? " "La mietitura è trascorsa e noi non siamo stati salvati "
Per la piaga della figlia del mio popolo io sono tutto affranto, sono in lutto, sono in preda alla costernazione.  
(2) Papa Francesco
https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-udienza-4-gennaio-2017
(3) http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2017/documents/papa-francesco_20170104_udienza-generale.html
(4) http://www.mamme.it/le-frasi-mamma-figlio-disabile-non-vorrebbe-sentirsi-dire
(5) https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pagine/londra-i-giudici-dicono-staccare-la-spina-charlie
(6) http://www.laquerciamillenaria.org/
La Quercia Millenaria dal 2005 si occupa di sostenere le coppie in gravidanza nei casi di diagnosi infausta. Grazie alla pluriennale esperienza come primo Perinatal Hospice italiano, vi indirizzera' presso gli specialisti dei migliori presidi ospedalieri di secondo e terzo livello per la presa in carico e l'eventuale approccio terapeutico materno fetale, o l'accompagnamento nei casi di malformazioni "incompatibili con la vita". Noi  crediamo che vostro figlio non sia un incidente e ci impegnamo a ridurre per quanto ci sara' possibile il grado della vostra sofferenza, offrendovi sostegno, competenza e il tempo che abbiamo a disposizione, gratuitamente. La Quercia Millenaria e' educazione preconcezionale, formazione scolastica e umana, assistenza alla Famiglia, accoglienza e accompagnamento delle gravidanze complicate da diagnosi malformative, in particolare se ad esito infausto, etica della Vita, della Famiglia e della professione sanitaria. La Quercia Millenaria non vi lascia mai soli.

(7)http://www.aibi.it/ita/essere-donne-e-madri-in-siria-oggi-tra-coraggio-violenza-e-ingiustizia/
(8)http://www.improntaunika.it/2014/04/ruanda-20-anni-dal-genocidio-la-francia-sotto-accusa/
(9)http://27esimaora.corriere.it/articolo/una-bimba-nellinferno-africanoventanni-fa-era-il-ruanda/
(10)http://www.adozione-a-distanza.info/giustizia-per-figli-dei-desaparecidos-rapiti-ondannato-dittatore-videla/

4 commenti:

  1. Grazie Francesca per questo "Santo"scritto. Santo perchè con gli occhi di Maria Santissima, vediamo il dolore di ogni madre che "perde" un figlio. ...e tu lo scrivi bene con tanto amore. Grazie per questo torrente d'acqua fresca che ci doni proprio oggi: Venerdi Santo. Giorno che apre al Giorno Glorioso della Resurrezione!
    Grazie!

    RispondiElimina
  2. Grazie Francesca per questo "Santo"scritto. Santo perchè con gli occhi di Maria Santissima, vediamo il dolore di ogni madre che "perde" un figlio. ...e tu lo scrivi bene con tanto amore. Grazie per questo torrente d'acqua fresca che ci doni proprio oggi: Venerdi Santo. Giorno che apre al Giorno Glorioso della Resurrezione!
    Grazie!

    RispondiElimina
  3. Grazie Francesca, il tuo sguardo ispirato dallo Spirito Santo è prezioso e ci avvicina al mistero di questo giorno:soffrire e offrire sé per amore, il tutto, in questo caso, al femminile... Grazie...

    RispondiElimina