sabato 19 marzo 2016

Festa del papà. Riflessioni last minute.














                 




Festa del papà. Un giorno impegnativo, che si presta a numerose riflessioni.
Già da qualche giorno circolano nei vari social le polemiche sui lavoretti dei bimbi a scuola. Notizie bomba, confermate e smentite, di abolizioni della festa del papà per non discriminare i bimbi che vivono in un contesto omogenitoriale. 
Inizio ad essere logora di polemiche che non portano a nulla. Con un minimo di buon senso si possono veramente risparmiare energie vitali e sofferenze inutili. Usare un pochino di sano buon senso potrebbe essere una soluzione. Consideriamo le situazioni omogenitoriali con due donne (questo il problema di oggi) il cui il figlio/a di una delle due vive con mamma e compagna. Nessun papà presente. 
Spero per questi bimbi che nel loro ambiente di vita, possano tuttavia conoscere un portatore Y al quale dedicare un pensiero, un disegno, un lavoretto. Un nonno, un fratello un cugino, un amico di famiglia che possa fare da punto di riferimento. Oppure devo pensare che i bimbi in questione vivano in un ambiente dove gli uomini sono banditi, in un clima di "maschiofobia" dove si vuole epurare l'ambiente dalla componente maschile? Spero di no per loro. Perché non sarebbe una cosa né ragionevole né equilibrata, e non sarebbe un bene per i bimbi. Già ho fortissimi dubbi che vivere in un contesto omogenitoriale sia un bene per loro. Figuriamoci in un contesto strettamente femminile senza neanche una figura maschile.
Volenti o nolenti gli uomini ci sono su questa terra. Sulle querelle della festa del papà una soluzione ragionevole si può trovare, senza discriminare e penalizzare nessuno, neanche chi vuole festeggiare il proprio papà.
Tra i vari post incontrati, uno affermava il fatto che famiglie omogenitoriali non si sono mai sognate di chiedere alla scuola di eliminare le iniziative per la festa del papà ma che questa era una decisione autonoma della scuola e delle maestre. Peggio mi sento. Stile Renzi, che per compiacere il presidente Iraniano Rohani, copre le nudità delle statue dei musei Capitolini. Questo atteggiamento di "prevenzione di potenziali disagi e/o discriminazioni" mi sembra immaturo, strumentale e misero, perché non fa altro che buttare benzina sul fuoco ed esasperare gli animi di tutti. Passiamo oltre. 
Alla base del disagio per questa festa, ci sono tante altre realtà. Facciamo lo sforzo di uscire dalla nostra bolla e guardarci intorno. Ci sono realtà dolorose di bimbi senza il loro papà, papà che hanno abbandonato i loro figli e la famiglia per vari motivi (un'altra donna, un altro uomo, la disabilità del figlio stesso, ecc.). Ci sono papà morti improvvisamente, dopo una lunga malattia, o in situazioni ancora da chiarire. Ci sono papà talmente immaturi, ancora nella fase adolescenziale, che hanno devastato psicologicamente figli e compagne. E allora questa festa può essere un macigno immane. Ma forse è possibile cambiare chiave e cercare di affrontare la realtà vivendo questa festa come occasione. Occasione per ricordare le cose belle che hanno lasciato i papà che sono in cielo. La loro eredità, i loro insegnamenti positivi, come semi che dobbiamo far fiorire. 
Occasione per fare il punto sul rapporto, magari difficile e conflittuale che abbiamo avuto con loro. Nella consapevolezza che un papà è una persona umana e le persone non ti possono dare quello che non hanno. Non per cattiveria, ma semplicemente perché non ce l'hanno. Cercare di rielaborare in chiave positiva il proprio rapporto con il papà credo che sia una componente fondamentale della propria crescita. Magari uno poi non ci riesce, ma il fatto di averci provato libera mente e cuore. Occorrono però, tempo, energia, volontà, aiuto. Ho conosciuto donne eccezionali, devastate dai mariti che per il bene dei loro figli, invece di metterli contro i padri sono riuscite ad aiutare i propri figli a costruire rapporti tutto sommato sani con il proprio padre. Succede anche questo, grazie al cielo.
Foto Nino Jesus Orbeta/Philippine Daily Inquirer














Poi ci sono papà davanti ai quali io mi inchino. Papà che sacrificano tutto per i loro figli. Papà che come san Giuseppe, che si prendono cura della loro famiglia in tutto, papà che scappano da guerre e calamità per salvare la vita dei propri figli e che si tolgono il pane di bocca per nutrirli. Papà innamorati dei loro figli disabili che fanno tutto per loro. Papà che combattono ogni giorno per la propria famiglia spaccando il centesimo per arrivare a fine mese. Papà vedovi che cercano di colmare con tutto l'affetto un vuoto inestinguibile. 
Papà non aiutati da nessuno. Nell'eroismo quotidiano.
A tutti i papà va il mio augurio. Augurio di poter aver la consapevolezza del proprio ruolo insostituibile e di poter provvedere a tutti i bisogni (leciti) dei propri figli, materiali, spirituali e affettivi. Auguro di poter sostenere la corsa dei propri figli nelle difficoltà della vita, come questi due papà speciali. Buona visione








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