giovedì 24 marzo 2016

Giornata dei martiri della fede


Giornata mondiale dei martiri della fede.
Chi di voi lo sapeva? Io no. L'ho saputo per caso. E, all'indomani degli attentati d Bruxelles, mi sono interrogata. Come al solito cercando una chiave.
La radice della parola martire in greco significa testimone. Testimone che non abiura la propria fede nonostante tutto. Quindi, ogni Cristiano vero e sincero, in quanto testimone è destinato ad essere martire. Non è che sia proprio una prospettiva incoraggiante, ma se ci pensiamo bene è così.
Nell'immaginario collettivo i martiri cristiani sono ormai acqua quasi passata, sbrindellati dai leoni nelle arene come siamo stati abituati a vedere nei vari film d'epoca. Ma non sono da meno, per quanto sono stati numerosi, i martiri di questo ultimo secolo. 
Sacerdoti uccisi per il loro impegno sociale, come Mons. Romero, di cui proprio oggi ricorre l'anniversario della morte, o i nostri don Diana e don Puglisi. Sacerdoti e monaci uccisi per odio alla fede, vittime a quanto ne sappiamo, di fondamentalisti, in condizioni ancora da appurare. 
Ricordiamo in Algeria i trappisti di Tibhirine, (1) la cui storia è stata resa nota dal meraviglioso film "Uomini di Dio" e Mons. Claverie, vescovo di Orano, ucciso pochi mesi dopo. 
Fare una lista completa non è possibile.. ci sono sacerdoti uccisi per semplici atti di violenza, per rapine, sacerdoti che hanno difeso da profanazione Ostie e Chiese a prezzo della loro vita. 
Ma non solo sacerdoti. Anche persone semplici. Famiglie perseguitate e uccise, come è successo in India, senza dimenticare la vicenda di Asia Bibi, ancora in prigione, e la difficile condizione dei Cristiani in Pakistan. 

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Ma, ovviamente non tutti i morti sono uguali. Perché, in fin dei conti, questi martiri sono scomodi. Scomodi perché ci ricordano che, nonostante Auschwitz e i numerosi genocidi quasi dimenticati (ci basti pensare al genocidio armeno), numerosi Cristiani vengono ancora uccisi oggi come per esempio in Siria e Nigeria. Una marea umana. Che viene a rompere la pia illusione che vada tutto bene e che l'umanità abbia fatto chissà quali conquiste sui diritti civili. 
Un silenzio assordante. Nessuno piange per loro. Nessuno si interroga più. Come se fosse una cosa normale. L'uomo di oggi si sta assuefacendo alle cose più abominevoli. Un po' perché ragioniamo alla "Tanto succede lontano da noi" " E' un paese da sempre in conflitto" " Mica possiamo piangere tutti i morti" " Tanto qui da noi c'è civiltà queste cose non succedono". E ci forniamo alibi ineccepibili. Forse nell'intento di tranquillizzarci e di esorcizzare la paura. 
Che strani tipi siamo. Ci battiamo tanto per l'uguaglianza dei sessi ma non consideriamo uguali tutti i morti. Da riflettere.
E inoltre, dovremo considerare che magari dietro alle decapitazione e alla strage dei Siriani Cristiani (2)  forse qualche piccola responsabilità potrebbe avercela la nostra "sicura" Europa.
Concludo ricordando le quattro suore di Madre Teresa, uccise in Yemen e Padre Tom ancora nelle mani dei rapitori.  E non dimentichiamoci nemmeno di padre dall' Oglio (3) di cui non si parla più. Nella speranza che vengano ricordati e sopratutto che venga fatto qualcosa di concreto per la loro liberazione, anche a livello internazionale. Forse la mia è una pia illusione, io la chiamo flebile speranza. Chi crede, può pregare. Chi non crede potrà interrogarsi su tutti questi fatti dei quali nessuno parla e prendere consapevolezza di una realtà che ci viene taciuta. 

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